Come indicizzare un blog attraverso la SEO semantica

23 Set Come indicizzare un blog attraverso la SEO semantica

Scrivere un articolo SEO oriented (orientato all’indicizzazione web) è una priorità per tutti coloro che vorrebbero creare un blog di successo o per chi vuole meglio indicizzare un blog già esistente. Scrivere sul web è diverso dallo scrivere su carta e non è sempre facile farlo nel modo corretto rispettando le regole SEO. Qual è la giusta lunghezza di un articolo? Come scrivere un articolo che sia facilmente fruibile da chiunque e allo stesso tempo ben indicizzato?
Qui troverai alcuni suggerimenti che ti consentiranno di raggiungere un risultato accettabile anche senza avere una grande preparazione.

Il contenuto è il Re

La prima cosa da tenere a mente è lo scopo: scrivere per un target di riferimento (il pubblico che vogliamo raggiungere). I motori di ricerca vengono sempre dopo. È inutile scrivere un articolo perfetto dal punto di vista tecnico, se poi il nostro lettore non capisce o non apprezza il contenuto e smette di leggere dopo poche frasi. Prima regola quindi: scrivere bene e con naturalezza usando un linguaggio che prima di tutto colpisca il pubblico. Evitiamo di scrivere frasi troppo complesse o lunghe, meglio tenerci sotto le venti parole per frase. È importante anche affrontare bene l’argomento. Per scrivere un articolo vincente non bisogna essere troppo stringati, ma neanche esageratamente prolissi.

L’importanza delle keyword

Ai fini dell’indicizzazione sui motori di ricerca l’uso delle parole chiave, o keyword, è fondamentale, ma cosa sono? Le keyword sono le parole usate dagli utenti per cercare degli argomenti sui motori di ricerca. Visto che l’obiettivo è quello di essere trovati facilmente su Internet, è necessario decidere attraverso quali parole chiave vogliamo essere indicizzati. Usare parole chiave attinenti all’argomento che stiamo trattando, evitando di ripeterle troppe volte, è importante per una corretta indicizzazione. Le keyword hanno particolare rilevanza quando vengono usate all’inizio dell’articolo o all’interno del titolo e dei titoli dei paragrafi.

Long Tail Keywords nella SEO

Per Long Tail Keyword si intende una keyword composta da più di 4 parole. Cercare di indicizzare un contenuto su una parola chiave corta (composta da uno o due vocaboli) è più difficile e costoso a causa della grande competitività. Al contrario, le parole chiave lunghe sono più efficaci ed economiche. Verrebbe da chiedersi perché è preferibile usare questa tecnica se il traffico che genera è minore; la risposta sta nel tipo di pubblico a cui ci rivolgiamo. Ipotizziamo di scrivere per un blog di viaggi. Se qualcuno trova un nostro articolo usando una parola chiave breve (ad esempio: Inghilterra) è probabile che non stia cercando nello specifico quello di cui stiamo parlando. Al contrario, se arriva da noi usando una Long Tail Keyword (ad esempio: i posti più belli da visitare in Inghilterra) siamo certi che troverà quello che stava cercando. Per questo motivo, anche se il pubblico che portiamo sul nostro sito può essere inferiore in termini di numeri, aumentiamo di molto la probabilità di convertire quel pubblico in potenziali clienti (lead generation). Questo, inoltre, rende più facile essere tra i primi nei motori di ricerca a un costo nettamente inferiore.

Le parole fanno la differenza

Secondo alcune ricerche, il web premia i contenuti lunghi, che affrontano l’argomento trattato in modo completo. Un articolo con meno di 300 parole viene visto con scetticismo dai motori di ricerca, e rischia di essere penalizzato. Ovviamente, come già detto, non bisogna essere troppo prolissi per cercare di raggiungere le agognate 300 parole a ogni costo. Se l’argomento non richiede molti approfondimenti non abbiate paura a scrivere anche articoli brevi. Quando possibile però, cercate di attenervi alla regola della lunghezza minima.

Organizzazione del testo

Un testo disorganizzato può facilmente confondere tanto il lettore quanto i motori di ricerca. Avere una formattazione chiara e ben strutturata è quindi molto importante. Per questo è sempre meglio fare particolare attenzione alla struttura dei paragrafi dei propri articoli. Creare un titoletto per ogni paragrafo, che sia indicizzabile e allo stesso tempo chiaro, può fare la differenza tra un articolo piacevole da leggere e ben posizionato nelle SERP (Search Engine Results Page), e uno caotico e impossibile da trovare dalle ricerche organiche di Google.

Invitare all’azione

Ok, il nostro utente è arrivato da noi grazie a una perfetta indicizzazione. Ha letto un articolo impeccabile… e ora? Come invogliarlo a proseguire nella navigazione del sito o a contattarci?

Ci sono tecniche per spingere il lettore sempre più a fondo nel nostro “imbuto virtuale”:

1. link interni: il nostro sito non sarà certo composto da un solo articolo, e sono molti i contenuti già pubblicati che potrebbero interessare il nostro potenziale cliente. Perché non sfruttarli per catturare maggiormente l’attenzione dell’utente? Inserire uno o due link all’interno del testo che rimandano ad altri contenuti presenti nel nostro sito (o blog) risulta quindi una buona tecnica per mantenere alta l’attenzione del lettore.

2. Call to action (CTA): si tratta di un link o un bottone che ha lo scopo di convertire un visitatore in un cliente attraverso un esplicito invito. La CTA deve spingere all’azione. Un classico esempio è un bottone ben visibile, che porta alla pagina di contatto del sito, o magari allo shop (nel caso di e-commerce). Tutto dipende da qual è l’obiettivo che vi siete posti.

Conclusioni

Scrivere per un blog può essere semplice se ci si arma di pazienza e si seguono questi consigli. Tuttavia non sempre questo è sufficiente: la concorrenza sul web è spietata e rivolgervi a un professionista del settore vi porterà grandi benefici.

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