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Il visual storytelling a portata di mano per agenzie marketing, PMI e appassionati

Dalla Super 8 agli Smartphone

Il visual storytelling a portata di mano per agenzie marketing, PMI e appassionati

Oggi possiamo affermare che il cinema, che è la massima espressione del visual storytelling, è passato quasi completamente al digitale. Sono pochi i registi che ancora scelgono la pellicola, sembra più qualcosa di simbolico, una sfumatura artistica per pochi.

 

Intendiamoci, la scelta è più che rispettabile dal punto di vista autoriale, ma oggi suona un po’ strano sentire che la grana della pellicola o certe tonalità non siano riproducibili in digitale. In digitale si può fare quasi tutto, diciamo.

 

Comunque, scendendo dall’olimpo del grande cinema d’autore e pensando alle nostre PMI, e alla loro attività quotidiana di marketing operativo, va detto che oggi ci sono bravissimi videomaker freelance che con un’attrezzatura professionale di base riescono a rispondere a molte esigenze. Non solo, per piccole cose da utilizzare sui canali di comunicazione dell’azienda, con uno smartphone di qualità, microfoni semi professionali e stabilizzatori si riescono ad ottenere prodotti audiovisivi più che accettabili.

Questo può liberare molti neofiti e non addetti ai lavori dal limite tecnico, e lasciare spazio alle idee. La facilità di utilizzo di attrezzature e tool specifici è l’ennesimo esempio che determina il superamento della supremazia della tecnologia rispetto alla creatività individuale; con poco si può fare tanto e quel poco è sempre più a portata di mano.

Certo che qualche cineasta integerrimo potrebbe contestare certe pratiche, e forse è anche comprensibile perché il rischio di appiattimento è alto, ma in realtà la storia ci insegna che la sperimentazione artistica, anche usando l’innovazione, c’è sempre stata.

Pensiamo all’avvento dei colori acrilici e alla loro immediatezza oppure, per restare in tema, ai filmati in Super 8 girati con le prime cineprese portatili acquistabili (in foto una Canon Super 8 – Auto Zoom 518) anche “dall’appassionato” a prezzi abbordabili. Quanto raccontano quei filmini anni 70? Non erano forse piccoli spot casalinghi? L’arte, in particolare la Pop Art, che interpretava la società dei consumi trasformandola in una fonte di ispirazione, faceva di questi nuovi oggetti del desiderio (cineprese, macchine fotografiche, proiettori) strumenti artistici alla stregua del pennello. Basti pensare a Andy Warhol e alle sue riprese in Super 8, restando nell’ambito video.

Oggi parliamo chiaramente di un uso più legato al contesto dei social media, ma pensandoci… cosa c’è di più Pop? Non si parla certo di video istituzionali, spot che vanno su network nazionali e tantomeno di cinema, seppur qualche iniziativa c’è stata.

Per quanto ci riguarda, come agenzia marketing a Roma, e non solo, quando serve una produzione low cost e in velocità oltre ai nostri bravissimi media partner abbiamo spesso usufruito di tecnologie digitali “leggere”, portando a casa risultati degni di nota. 

In definitiva possiamo ribadire che lo storytelling che prevede l’uso del video, anche di una certa qualità, è sempre più a portata di mano.

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