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Giovani creativi di talento italiani si fanno spazio oltre i confini nazionali

Giovani creativi di talento italiani si fanno spazio oltre i confini nazionali

In questi primi giorni del 2024, durante alcune ricerche in rete, mi sono imbattuto in diversi articoli relativi a una copertina realizzata dalla giovane illustratrice italiana Bianca Bagnarelli per il primo numero di gennaio del magazine “The New Yorker”, non proprio una fanzine diciamo. La cosa mi ha piacevolmente colpito per il fatto che se ne sia parlato diffusamente sui media, in fondo anche questo è Made in Italy.

Chi è Bianca Bagnarelli?

Bianca è una fumettista e un’illustratrice indubbiamente brava, oltre che italiana, che ha collaborato con diverse testate ed editori nazionali e internazionali: Giulio Einaudi editore, Feltrinelli, The New York Times, National Geographic, Penguin Random House, The Atlantic, Wired UK, ESPN, NBC, McSweeney’s, Apple, La Revue Dessinée, Süddeutsche Zeitung Magazin.

È cofondatrice di Delebile, un’etichetta indipendente che pubblica fumetti di giovani autori italiani e internazionali. Il suo primo volume a fumetti, Fish, pubblicato da Nobrow, ha vinto la medaglia d’oro per il formato breve della Society of Illustrators di New York.

The New Yorker, magazine dal 1925

Riguardo alla recente copertina commissionata a Bianca, per chi non lo sapesse, il The New Yorker è un magazine con scadenza settimanale che nasce nel 1925 e principalmente da voce alla vita culturale di New York ma oggi vanta un pubblico internazionale, anche grazie alla qualità dei contenuti. Gli è riconosciuta infatti una rigorosa verifica delle notizie e la particolare cura editoriale della pubblicazione, sono molto apprezzati anche gli articoli giornalistici su temi sociali e di politica estera e le vignette satiriche. Naturalmente le illustrazioni delle copertine ricoprono un ruolo determinante, commissionate negli anni a importanti disegnatori americani e non solo. Riguardo agli italiani ad esempio, negli anni ’20 furono realizzate diverse copertine dall’artista Fortunato Depero e più di recente dall’illustratore italiano Lorenzo Mattotti che ne ha fatto una raccolta nel volume Covers for The New Yorker (Logos edizioni, 2018, con un saggio dell’art director Françoise Mouly) che ha dato vita all’omonima esposizione tenutasi nel 2018 presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York.

Altri talenti che meritano

Tornando ad oggi, trovo molto gratificante, come italiano e come professionista che lavora nel mondo del comunicazione, che un importante e storico magazine americano scelga di nuovo una nostra illustratrice per far disegnare una copertina. Ma forse non dovrei esserlo più di tanto dal momento che i creativi italiani, e non solo gli illustratori, sono spesso figure di riferimento nell’ambito del design, della pubblicità o dell’animazione digitale ecc., anche fuori dai confini nazionali.

Restando nella sfera creativa infatti, oltre a Bianca Bagnarelli, ci sono diversi giovani talenti che meritano una menzione, e non parliamo necessariamente di streamer, youtuber o influencer come vedremo, ma di professionisti che negli ultimi anni si sono distinti per le loro capacità di saper interpretare in modo originale i nuovi linguaggi della comunicazione grafica, digitale e del design, a prescindere dalla notorietà sui social, non sempre centrale nel loro approccio.

  • Francesca Prencipe, Digital Art Director di fama internazionale, che ha lavorato per grandi aziende come Nike, Coca-Cola e Disney.
  • Gianluca Di Caro, regista e animatore che ha realizzato spot pubblicitari per grandi brand come Fiat e Ferrero.
  • Martina Taranto, designer e artista che ha esposto le sue opere in musei e gallerie di tutto il mondo.
  • Alessandro Novelli (direttore creativo e di animazione) lavora nel mondo della pubblicità e nell’industria dei cortometraggi animati. Formazione a Torino e New York e poi la carriera come designer presso la Superfad di New York. Da quel momento, con diversi ruoli, ha lavorato in vari studi Europei americani.
  • Marco Oggian (designer e artista) spazia dalla creazione digitale a quella fisica, ha lavorato per grandi marchi come Campari soda di cui ha curato visual di una delle recenti campagne.

Andando sugli under ’40, ne spiccano altri di talenti italiani, pensiamo ad esempio ad Gianluca Fratellini (Animation Supervisor – Lead Character and Creature Animator).

Parliamo un vero big dell’animazione digitale a livello internazionale, che oggi lavora da Londra ma nasce a Modugno, in Puglia, e dopo il liceo scientifico da mente brillante e appassionata del settore fa una scalata incredibile arrivando veramente ai vertici. Lavora per le più grandi produzioni internazionali del cinema d’animazione e non solo, anche per agenzie che gestiscono brand come Coca Cola. Avete presente L’Era glaciale, film d’animazione prodotto dai Blue Sky Studios, in co-produzione con 20th Century Fox Animation? Beh, Gianluca ha lavorato come 3D Character Animator. Per capire ancora meglio di chi parliamo vi invito a vedere il suo showreel.

Parola d’ordine: valorizzare le specificità dei nostri talenti creativi

Se solo a livello istituzionale, e come sistema paese, sapessimo meglio valorizzare queste capacità e questi talenti creativi (andando oltre la comunicazione dell’ovvio propinata dai vari ministri dello sviluppo economico o del Made in Italy che dir si voglia) penso potremmo veramente fare scuola nel mondo, a partire dall’Italia naturalmente dove percorsi formativi di qualità in questi ambiti si contano veramente su una mano e sono nella maggior parte dei casi gestiti da privati.

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