KLIMT EXPERIENCE: quando l'arte incontra il digitale - Growell
16894
post-template-default,single,single-post,postid-16894,single-format-standard,cookies-not-set,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-9.5,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive

KLIMT EXPERIENCE: quando l’arte incontra il digitale

KLIMT EXPERIENCE: quando l’arte incontra il digitale

Fino al 10 giugno la Sala delle Donne del Complesso Monumentale di San Giovanni Addolorata ospiterà Klimt Experience, un percorso multidimensionale che ripercorre la carriera del grande pittore austriaco attraverso la magia del digitale. La mostra multimediale, realizzata da Crossmedia Group, consente di immergersi nelle scintillanti atmosfere evocate dall’artista viennese, mediante la proiezione di immagini ad altissima definizione e una colonna sonora potente e suggestiva, riprodotta grazie all’elevata qualità dell’impianto Dolby Surround. Il percorso espositivo, che si sviluppa in tre ambienti, prevede una prima introduzione all’arte e alla biografia di Gustav Klimt, con note didascaliche e immagini che ripercorrono gli esordi come decoratore e l’evoluzione dello stile pittorico. Segue un’affascinante viaggio nella vita e nelle opere dell’artista, attraverso ricostruzioni in 3D della Vienna dei primi del ‘900 e gigantografie dei dipinti, che si animano grazie all’innovativo sistema Matrix X-Dimension. Tele celebri come Il bacio, Giuditta I, L’abbraccio e L’albero della vita prendono vita in un mosaico da 40 milioni di pixel, che ingloba e ridefinisce lo spazio. Il percorso culmina nell’esperienza avvolgente e multisensoriale della “sala degli specchi”, un gioco di superfici riflettenti che moltiplicano le immagini all’infinito, a simboleggiare l’eterna bellezza delle opere. Aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30, la mostra virtuale si svolge a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano 74.

MODALITÀ DI FRUIZIONE E NUOVI SPAZI ESPOSITIVI
“Non puoi piacere a tutti con la tua azione e la tua arte. Rendi giustizia a pochi. Piacere a molti è male”. La citazione del filosofo Friedrich Schiller, che sovrasta il dipinto Nuda Veritas, realizzato da Gustav Klimt nel 1899, rappresenta un ottimo spunto per riflettere sull’evoluzione della fruizione artistica. Indubbiamente, l’impatto di un’opera è legato all’interesse personale, alla sensibilità individuale e al background di ciascun osservatore. Tuttavia, il contesto culturale e l’ambiente sociale possono influenzare in maniera significativa il gusto e ridefinire il modo stesso di approcciare all’arte. I cambiamenti epocali e l’avvento di nuove tecnologie, non solo hanno reso le opere accessibili e replicabili, ma hanno generato strumenti di divulgazione sempre più innovativi e spazi espositivi alternativi. Il rapporto tra arte e tecnologia si è fatto via via più intimo, fino a rendere i percorsi interattivi una requisito essenziale dei musei. D’altro canto, le applicazioni nate per consentire approfondimenti sugli artisti e sulle opere, hanno portato a una decontestualizzazione delle opere rispetto ai luoghi di fruizione originaria.
È indubbio che trovarsi al cospetto di un dipinto originale rappresenti un’esperienza impareggiabile, ma sfruttare le potenzialità del digitale per ricreare le suggestioni e l’impatto emotivo di una grande opera, può rappresentare un metodo efficace per coinvolgere nuovi fruitori e avvicinare l’arte al grande pubblico.

A PROPOSITO DI KLIMT
Nato nel sobborgo viennese di Baumgarten nel 1862, Gustav Klimt è considerato uno dei maggiori esponenti della secessione viennese, il movimento sorto alla fine del XIX secolo per sovvertire i canoni dello stile accademico classico. Il cosiddetto “periodo aureo”, caratterizzato dall’utilizzo dell’oro e dei motivi a mosaico, è forse il momento più rappresentativo nella pittura di Klimt. I dipinti Bisce d’acqua, Danae, L’albero della vita, Il bacio, Giuditta I e Giuditta II, risalenti al periodo compreso fra il 1904 e il 1909, evocano lo sfarzo e i toni sgargianti dell’arte bizantina, che l’artista austriaco ebbe modo di ammirare a Ravenna nel 1903. Tali opere, a cui la mostra Klimt Experience dedica particolare risalto, sono contraddistinte dalla preponderanza della figura femminile, la quale viene ammantata di una sensualità tragica e prepotente, in costante equilibrio fra caducità ed erotismo. Il dipinto Le tre età della donna, attualmente conservato nella Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, è una lucida e impietosa metafora dell’esistenza. In questa simmetria di corpi, dai tratti emaciati ed essenziali, le tre fasi della vita umana si completano e si fondono, a ricreare l’ineluttabile destino di una maturità decadente che si sacrifica per rinnovare il ciclo vitale.

 

Articolo a cura di: Isabella Grimaldi

Nessun commento

Scrivi un commento